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Donne che comprano fiori di Vanessa Montfort

A cura di Topidabiblioteca



Scheda:

Titolo: Donne che comprano fiori

Autore: Vanessa Montfort

Anno: 2018

Genere: Narrativa

CE: Feltrinelli Editore

Pagine: 383

Formati disponibili: copertina flessibile, e-book, audiolibro

Prezzo: 9,40€ (cartaceo), 6,99€ (e-book), 9,99€ (audiolibro),

compreso nell’abbonamento Audible



Trama:

Nel negozio di Olivia, nel quartiere più bohémien di Madrid, all'ombra di un olivo centenario, si incrociano le vite di cinque donne che comprano fiori. Tutte all'inizio lo fanno per gli altri, mai per sé: Victoria li compra per il suo amante segreto, Casandra per ostentarli in ufficio, Aurora per dipingerli e Marina per una persona che non c'è più. Dopo la perdita del marito, infatti, Marina si sente completamente smarrita. Mentre cerca disperatamente un modo per rimettersi in piedi, si imbatte per caso in Olivia e accetta di lavorare nel suo Giardino. Lì conoscerà altre quattro donne, molto diverse tra loro, ma che, come lei, stanno attraversando un momento cruciale della propria esistenza... Un viaggio nei sogni e nei desideri delle donne di oggi, alla conquista dell'indipendenza.



Recensione:

“Il pessimista si lamenta del vento. L’ottimista aspetta che cambi. Il realista aggiusta le vele. E questo è ciò che farò io. Aggiustare le vele. È la differenza tra continuare a vivere e annegare.”

Donne che comprano fiori di Vanessa Montfort è stato amore a prima vista. Trovo infatti che sia titolo che copertina siano bellissimi, anche se la scintilla è scattata davvero dopo aver letto le prime righe e dato che siamo quasi alla fine di questo 2020, posso dirlo: questo libro racchiude l’incipit più bello che abbia letto quest’anno e uno dei più belli di sempre:

In un piccolo quartiere di Madrid, popolato da attori, personaggi all'avanguardia di ogni genere, coppie senza figli, deputati ambidestri che condividono un vermut tra una seduta e l'altra; in questo microcosmo con il suo Cristo miracoloso, la sua setta distruttiva, le sue muse, i suoi teatri e le sue piccole gallerie, le sue manifestazioni quotidiane, le sue frasi di scrittori famosi calpestate dai turisti, i vecchi abitanti, i ciclisti militanti, i jazzisti e gli archeologi che cercano scrupolosamente le ossa di Cervantes... in questo quartiere ci sono anche cinque donne che comprano fiori. All'inizio nessuna lo fa per se stessa: una lo fa per il suo amore segreto, una per il suo ufficio, la terza per dipingerli, un'altra per le sue clienti, un'altra ancora... per un morto. Quest'ultima sono io e questa, suppongo, è la mia storia.”

La voce narrante è quella di Marina, una donna che non è mai riuscita a trovare una sua identità, se non per definirsi prima "figlia di", poi "moglie di" e infine "vedova di". Ma l'assunzione in un caratteristico negozio di fiori e la conoscenza della sua saggia proprietaria Olivia, smuoverà in lei qualcosa. Sola, smarrita, persa, Marina dovrà ricomporre i pezzi che compongono la propria vita e imparare a essere qualcosa di più della "donna co-pilota" che era stata fino ad allora.

E ci riuscirà grazie a nuove amicizie, scambi di esperienze e un lungo viaggio in barca a vela in cui imparerà a ritrovare finalmente se stessa.

“Non c’è neanche una foto in cui io sia sola. Con me c’eri sempre anche tu. Oppure eri tu che mi guardavi dall’altro lato. O compariva la tua ombra. O una parte del tuo dito che copriva l’obiettivo. Per quanto la foto ritraesse me, a essere catturato era sempre il tuo sguardo. Non ero io da sola. Ero la io che ero con te.”

La prosa dell’autrice è semplice, fluida e lascia largo spazio ai momenti introspettivi. Per certi versi potrebbe apparire lenta, rendendo lo svolgimento della trama un tantino “statico”. Ma ritengo siano necessari e imprescindibili in una storia come questa.

Le vicende che normalmente hanno lo scopo di fare da traino da un capitolo all’altro, in questo caso le ho viste solo come un pretesto per rendere ancora più profonda la caratterizzazione della protagonista e dei personaggi principali. Fanno da sfondo, in pratica, all’unico vero elemento “dinamico” della trama, ovvero, la crescita personale di ognuna di loro.

Iniziamo a conoscere Marina, Aurora, Galatea, Casandra, Victoria e Olivia che sono già donne mature e quasi tutte con uno scopo nella vita (chi il lavoro, chi la famiglia, chi l’autorealizzazione sentimentale) ma man mano che si prosegue nella lettura ci si accorge che in realtà nessuna di loro è davvero felice, e che per raggiungere tale stato dovranno rivedere le loro priorità, reinventare gli stili di vita e reinventarsi loro stesse.

Le loro diversità saranno il collante di un’amicizia, iniziata quasi per segno del destino, che avrà il potere di infondere in loro il coraggio che mancava per prendere quelle piccole o grandi decisioni che, spesso, ti cambiano la vita.

“Qualche tempo dopo tutte noi avremmo riconosciuto che quella settimana, probabilmente quello stesso giorno, un meccanismo perfetto e inarrestabile si era messo in moto dentro ciascuna di noi. E questo provocava il movimento di tutte le altre. Improvvisamente iniziarono a funzionare degli ingranaggi che in alcuni casi erano rotti, in altri arrugginiti…”

Aurora è una pittrice dall’animo dolce ma fin troppo permissivo. La sua concezione sull’amore è stata talmente plagiata dai genitori sin dalla tenera età, da spingerla ad accettare una relazione completamente sbilanciata. Convive infatti con Maxi, un uomo che lentamente si è intrufolato nella sua vita diventando padrone delle sue cose, del suo tempo e dei suoi desideri, senza mai dar nulla in cambio.

“In quel momento provai una nuova speranza, la stessa elettricità che se mi avessero rivelato che esisteva la vita dopo la morte e su altri pianeti, le fate, la magia e Babbo Natale. L’amore esisteva e me lo aveva rivelato un’agnostica. Esisteva quella forma di amore. E questo bastava.”

Galatea è l’affascinante proprietaria di un atelier che ha visto tempi migliori. Ha finto per così tanto tempo che la sua vita le piaceva proprio così com’era, da aver convinto perfino se stessa. Ma saltare da un giovane amante all’altro non è proprio il suo sogno di sempre, dato che segretamente ha sempre aspettato l’amore vero.

Poi c’è Casandra. Forte, indipendente, ambiziosa. Non ha ancora incontrato la persona giusta, vale a dire quella in grado di tenerle abbastanza testa da farle decidere di sciogliere, anche solo per poco tempo, le redini della sua esistenza, dedita quasi esclusivamente al lavoro.

Victoria, oltre che al lavoro, è invece dedita anche alla famiglia. Le sue giornate sono minuziosamente scandite da impegni e doveri. L’educazione e l’accudimento dei figli, i doveri coniugali, gli sforzi lavorativi dentro e fuori casa, la carriera di informatica. Con tutte queste cose da fare e neanche un minuto libero, chi troverebbe il tempo per coltivare una relazione amorosa?

Olivia, la proprietaria del negozio di fiori in cui tutte queste donne si incontrano e confrontano, è lo spirito del gruppo. Una sorta di guru che dispensa consigli e pillole di saggezza. È proprio tra una lezione di vita e l’altra, a volte compresa e a volte non ascoltata, che la storia va avanti e tali vite (variopinte, meravigliose, dolci e tristi) si intrecciano.

“Lei credeva in me e io credevo in lei quanto non eravamo capaci di credere in noi stesse. E noi donne agiamo per contagio, come diceva Olivia. Troviamo la nostra forza nella forza delle altre. Come una catena.”

Ognuna riesce a carpire l’essenza dell’altra, permettendone la crescita. Pregi, difetti, vizi e virtù messi a confronto senza pregiudizi o considerazioni morali. Ecco il significato di amicizia che la Montfort ci trasmette con questo suo romanzo.

“A volte, le persone che ci conosco da grandi sono le uniche capaci di vederci per ciò che siamo e non per ciò che siamo stati.”

Ma la protagonista indiscussa, Marina, non è di certo un’eroina. Non ha una brillante carriera né davanti né dietro a sé. Non ha una famiglia da accudire. Non ha amici, non ha scopi nella vita o ambizioni o passioni o particolari doti.

Il suo personaggio non si costruisce su nessuna particolare caratterizzazione fisica o psicologica, se non appunto quella di non essere e non avere, di fatto, niente.

L’incontro con Olivia le imporrà una nuova prospettiva, diversa da quella che fino ad allora poteva scorgere dal suo posto come co-pilota della sua stessa vita, regalando al lettore la piacevole riscoperta di un personaggio che in realtà ha davvero tanto da dire.

“Le persona che muoiono senza essere mai passate per la fase della crisalide muoiono senza conoscere se stesse. Il minimo che si può fare è arrivare alla fine della nostra vita e dire a noi stessi: ‘Conoscerti è stato un vero piacere’.”

Mentre il solitario viaggio in barca a vela (metafora del suo percorso interiore), tra difficoltà, momenti suggestivi e tempeste, darà a Marina svariate occasioni di lasciare andare il passato e, finalmente, prendere il posto che le spetta nel mondo.

“Più ripenso a quest’anno di lutto, più mi rendo conto di quanto non sappiamo affrontare il dolore. Tentiamo di alleviarlo. […] Cerchiamo di essere forti e questo equivale a voltare le spalle ai nostri sentimenti. A non dar loro voce. E non ci rendiamo conto che l’unico modo per sfuggire al dolore è passarci in mezzo.”

Donne che comprano fiori, come suggerisce il titolo, non parla solo di donne ma, per l’appunto, anche di fiori. Colorati, delicati, resistenti e, in ogni caso, bisognosi di costanti cure. I fiori hanno un ruolo centrale, in questa storia. Vengono usati come tramite, come messaggi o come parafrasi di lezioni di vita.

Ognuno con il suo significato preciso, dato dal simbolismo e da un linguaggio che solo gli amanti comprendono.

L’azalea significa speranza. Il tulipano è una dichiarazione d’amore. La rosa rappresenta i propri sentimenti: rossa, amore; gialla, gelosia; arancione, desiderio…

“Non c’è niente di più complesso che regalare un mazzo di rose rosse. […] La rosa rossa è il simbolo dell’amore segreto, perché è uno dei pochi fiori che si rinchiudono nel proprio cuore e, quando apre la corolla, è già sul punto di morire.”

L’inserimento dei fiori è un valore aggiunto alla storia. Protagonisti di numerose metafore sulle persone e sulla vita. Non mi aspettavo niente di diverso.



Consiglio questo libro a chi ama le storie introspettive, filosofiche e dai toni tristi, senza mai cadere nel drammatico.

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