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Recensione "Jack: atto I La città celata" di Simon Schiele (collaborazione)

Salve readers, oggi vi parleremo di Jack: atto I libro che abbiamo letto entrambe grazie a una collaborazione con l'autore. Nell'articolo troverete prima la parte curata da Unamoledilibri e in seguito un commento-recensione di Topidabiblioteca. Buona lettura!


A cura di Unamoledilibri





Scheda:

Titolo: Jack Atto I la citta celata

Autore: Simon Schiele

Anno: 2020

Genere: fantasy

CE: auto pubblicato

Pagine: 363

Formati disponibili: copertina flessibile, e-book

Prezzo: 15,06€ (cartaceo), 2.69€ (e-book) e gratis con kindle unlimited








TRAMA:

In un mondo fantastico macchiato di problemi fin troppo reali, due giovani guerrieri combattono per crearsi un futuro. Jack, la spada, incatenato a un sogno di vendetta, Night, l’arco, in cerca di una famiglia. La loro vita cambierà quando arriveranno ad Adzul, la città celata, un’oasi di pace e serenità che tuttavia nasconde un grande segreto. Lì incontreranno il leale Cabil, la bella Judith, il sovrano Reginald, la Meranice e ammireranno la magia del Campo Lunare: sarà il posto adatto a loro? Come è legato il segreto della città al loro passato? Una favola adulta ricca di umanità, un dark fantasy italiano che ridefinisce i canoni del genere. Violenza, abusi sulle donne, razzismo. Amicizia, amore, fratellanza.


AUTORE:

Simon Schiele è un giovane scrittore di Torino. Ha 23 anni, studia Sociologia e gestisce la pagina

Instagram @officialschiele dove si tiene in contatto con i suoi lettori. Ha pubblicato “Anna”

(2018) sotto casa editrice e “L’irriducibile inconciliabilità dell’essere” (2019) su Amazon. Jäck è

il suo sogno da quando era bambino, e ora sta cercando di condividerlo con il mondo.




RECENSIONE:

Inizio col dire che il libro si presenta molto bene, la copertina la trovo molto bella, ricca di particolari ed estremamente accattivante.

Per quanto riguarda la lettura, ho trovato l'inizio un po' lento, la storia fatica ad ingranare; ma con lo scorrere delle pagine questo cambia e ci troviamo completamente rapiti dalla lettura. Punto a favore sicuramente la scrittura intensa e per nulla pesante. L'autore è stato capace di catapultarmi nel pieno della storia. Le descrizioni sono cosi realistiche che sembrava di essere li davvero, ma non troppo prolisse (cosa che solitamente nei libri mi disturba abbastanza) e sempre utili ai fini della storia, inoltre troviamo quel pizzico di ironia che serve. La trama secondo me è bel scritta e non sembra ci siano particolari buchi.

Ho trovato i personaggi caratterizzati molto bene. Jack è un bel personaggio, ha una bella personalità e con quel tocco di debolezza e insicurezza che lo rende umano. L'altra particolarità estetica di questo libro, di cui non vi ho ancora parlato sono i ritratti davvero affascinanti che troviamo all'inizio di ogni capitolo.


Che ne penso? Un bel libro! perfetto per chi ha bisogno di evadere dalla realtà. Ben pensato e accurato anche nell'estetica.


Ve lo consiglio? Assolutamente si.



Recensione a cura di Topidabiblioteca


In un mondo fantastico macchiato da problemi fin troppo reali, due giovani guerrieri combattono per crearsi un futuro. Jack, la spada, incatenato a un sogno di vendetta, Night, l'arco, in cerca di una famiglia. La loro vita cambia quando arrivano ad Adzul, la città celata, un'oasi di pace e serenità che tuttavia nasconde un grande segreto.

Nell'eterna penombra infatti, i suoi cittadini si nutrono di credenze, fede, antiche leggende. E, forse, la città si nutre di loro...


Per raggiungere Adzul, devi perderti. Perderti completamente, anche come persona.




Come parlare di Jäck, un protagonista che è anche antagonista, in un certo senso, e che in alcuni momenti non rispetta affatto i valori di lealtà e giustizia comuni alla maggior parte degli eroi fantasy?

La sua psicologia è complessa e inizialmente è difficile entrarci in empatia, soprattutto quando maltratta un personaggio certamente positivo, ovvero l'arciere Night, con il quale condivide (e con malavoglia) le scene.

Ma è questo il punto: nonostante tutto Jäck si fa amare. Mentre seguiamo le sue (dis)avventure incominciamo a entrare in sintonia con lui e con il suo caratteraccio. È poco più che un bambino, in fondo, e deve averne già passate tante.

Come è diventato un abile spadaccino? Perché è in contrasto con il temibile Black Shadow? Da dove proviene la magica White Mirror, la fedele spada che risponde al suo richiamo? E dov'è la sua famiglia?

Queste le mille domande che l'autore semina abilmente tra le pagine e qualcosa mi dice che le rispettive risposte altro non siano che le premesse per un interesantissimo atto II.



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