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Recensione Sliding in Love di Emma Scacco


Scheda:

Titolo: Sliding in Love

Serie: 1/3 Sliding in Love

Autore: Emma Scacco

Anno: 2019

Genere: Pink Western, Romance

CE: Indipendently Publisher

Pagine: 613

Formati disponibili: copertina flessibile, e-book

Prezzo: 19,90€ (cartaceo), 2,99€ (e-book)


Trama:

Vivi

Tra polvere, bestiame, sudore e lavoro. Tra la menzogna, nella menzogna, nascondendo tutto quello che sei. Tra ricchezze che brillano, ma non riempiono. Senti Il respiro dell'animale Il battito dell'anima La voce del cuore Scivola Nella vita Nella verità Nell'amore Scopri La tua strada. Quello che sei e in cosa credere. Che il tuo cuore batte di passione. Lotta per quello in cui credi a qualunque costo. Jonathan non sembra neanche figlio del suo tempo, forgiato dalla dura vita degli allevatori di bestiame del Texas. È un ragazzo con poche pretese e un chiaro futuro davanti ai suoi occhi, che verrà messo sotto sopra dal suo destino. Greta è stata portata via dal suo ranch da piccola, quando i genitori hanno divorziato. Trasferitasi a Londra con la madre, passa l'estate nella tenuta del padre, in Texas, un posto che ama e odia, ma soprattutto al quale non sente di appartenere. Tiffany è bella, intelligente e manipolatrice, incapace di qualsiasi sentimento. Finché tutto cambia. Una missione dall'esito incerto coinvolgerà i tre protagonisti sotto il limpido e afoso cielo texano: il recupero di un cavallo ombroso, la scoperta della proprie origini, la nascita di un amore impossibile, la possibilità di rimarginare vecchi rancori mai seppelliti nel tempo. Un viaggio nel proprio cuore alla ricerca di se stessi, lottando contro un destino tutt'altro che clemente.

Recensione:

Jonathan. Greta. Tiffany.

Tre vite che si intrecciano in una calda estate texana.

Jonathan, dal carattere fiero, che segue rigorosamente il codice da cowboy, fidanzato inconsapevolmente con la seducente Tiffany ma che ha occhi solo per la sua sorellina.

Greta, dai modi apparentemente posati e rigidi, che nasconde uno spirito selvaggio dietro la cortesia e l’educazione.

E poi Tiffany. Calcolatrice, superba, incapace di ammettere un secondo posto.

Il ritorno di Greta al ranch di famiglia romperà la quiete apparente, travolgendo Jonathan in un tornado di emozioni con le quali dover prendere confidenza e riducendo in polvere il muro che con tanta fatica Tiffany aveva sollevato negli anni per difendersi dalle aspettative altissime dei suoi genitori.


La struttura. Sliding in Love è diviso in capitoli che presentano in sequenza tre punti di vista, al presente, in prima persona.

In questo modo non sarà impensabile che il lettore assista allo svolgimento di una stessa scena più di una volta, ma attraverso occhi diversi, apportando quindi nuove sfumature di significato a una frase o un gesto, in quanto filtrati dai vari personaggi.

La novità introdotta da Emma Scacco non è l’alternarsi della storia tra i due protagonisti destinati a innamorarsi ma, di certo, è rappresentata dall’inserimento di una terza voce, quella dell’antagonista.

“Ci vogliono doti eccezionali per domare le tre specie di animali del west: il bue, il cavallo e il cowboy.” – Tiffany

In primis, parlerei proprio di lei, Tiffany. La “cattiva” di turno che metterà i bastoni fra le ruote all’evolversi di una relazione destinata a tingersi di rosa.

Ho apprezzato questo personaggio dall’inizio alla fine. La sua evoluzione, nonostante rimanga coerente con se stessa, è qualcosa che spesso e volentieri nei romanzi romance non vediamo mai.

Se è l’antagonista, la povera designata a essere odiata da tutte le lettrici, che senso ha farle intraprendere un percorso di redenzione?

L’autrice non l’ha pensata così (e per fortuna, perché ci ha regalato un personaggio davvero interessante), dandole appunto “voce”.

Ho trovato divertente, poi, come Greta appariva ai suoi occhi.

Avete presente la classica protagonista bellissima (anche senza trucco e indossando maglione largo e un paio di jeans), apprezzata e stimata da tutti, che fa sempre la cosa giusta al momento giusto? Dolce, spontanea, testarda (quel tipo di testardaggine che nella realtà darebbe ai nervi a qualsiasi uomo, ma che nei romance viene definita “adorabile”), buona e dal sorriso angelico?

Ecco, questa è Greta (ma non solo e ne parlerò più avanti). E, una volta tanto, c’è un personaggio che invece di idolatrarla, la trova insopportabile.

Ammettiamolo, Tiffany è una spanna sopra. E proprio non riesce a capire perché, per quanti sforzi compia, Greta riesce sempre a superarla. In tutto. In questo, l’ho vista un po’ come Grimilde, la matrigna dalla bellezza algida che deve confrontarsi con la graziosità di Biancaneve.

Tiffany è bella, curata e statuaria come una modella di Victoria’s Secret. E guarda un po’, anche intelligente. Il fatto che ami fasciarsi di vestiti costosi e girare in limousine non significa che non sappia sporcarsi le mani, tutt’altro. Gestisce personalmente tutti i processi di cura e addestramento di Magico, il suo cavallo. E non solo, perché, ad un certo punto della storia, Tiffany sarà disposta anche a uscire dalle grazie di mamma e papà (chiudendo i ponti con carte di credito illimitate e feste esclusive) e a iniziare un lavoro notturno in un bar “puzzolente e pieno di ubriaconi” solo per poter continuare a prendersi cura del quadrupede da gara.

Come potete notare, il personaggio di Tiffany non cade nel clichè della fidanzata gelosa, bella ma oca, ma permette a chi legge di poter scendere sempre più in profondità nella sua vera essenza ad ogni capitolo che passa.

Purtroppo però, come preannunciato, rimane l’antagonista “ufficiosa” del romanzo.

Il suo orgoglio, nonché la sua incapacità di provare empatia, la trascineranno a commettere un errore dietro l’altro. Fino ad arrivare all’epifania: (attenzione spoiler!) non era lei a manipolare Jonathan, ma sono stati i suoi genitori, per tutto il tempo, ad aver manipolato lei.

Per questo personaggio ho provato molta tenerezza. Si capisce sin da subito che usa la sensualità e mette a nudo il suo corpo per coprire invece l'anima. Di fatto, non si ferma mai per mettersi in discussione non perchè sia troppo sicura di sè o priva di coscienza, ma perchè sa che, facendolo, rivelerebbe il suo lato insicuro, facendo vacillare la determinazione che da sempre l'ha aiutata a saltare gli ostacoli che si contrappongono tra lei e i suoi obiettivi.

Con i paraocchi quasi per tutto il tempo, quindi, ma quando scoprirà che anche sulla sua schiena ci sono redini immaginarie, risorgerà con una nuova consapevolezza che la porterà ad essere più "umana" finendo per decidere di sacrificare i suoi sentimenti e la sua immagine esteriore per il bene di un'altra persona, per la prima volta, diversa da se stessa. (fine spoiler)

“Non aver paura degli strappi, figliolo, sono dolorosi, ma indispensabili.” – Nonna Magda

Jonathan è il cowboy dal cuore di pietra che si scioglie solo in presenza di Arianna, la frizzante sorellina adolescente dai capelli di fuoco (che conquisterà il cuore di un altro affascinante cowboy, ma questa è un’altra storia). È un uomo che ha vissuto tutta la sua vita con semplicità perché governata da un’unica ma rassicurante certezza: “sa di essere dove deve”.

“Io sono quello che vuole restare, quando tutti sognano di partire.” – Jonathan

Finchè il destino lo travolgerà con l’impeto di un’amazzone a cavallo con i capelli raccolti in una coda e… un paio di orribili ballerine blu ai piedi.

“Non volevo legami, non volevo responsabilità. L’impegno di rendere felice qualcuno che non fosse me stesso.” – Jonathan

L’ultimo a comprendere i suoi veri sentimenti nei confronti di Greta e quello tossico e senza significato per Tiffany. Per quanto in gamba e affascinante, a livello emozionale Jonathan è al quanto “povero”, o meglio, “atrofizzato” dalla vita da cowboy fatta di duro lavoro, sudore e problemi concreti.

Il protagonista maschile appare dunque un personaggio inerme, che effettivamente non muove mai un passo in direzione del suddetto “destino” se non quando viene spinto (quasi a calci) in avanti da nonno, nonna, migliore amico, sorella o altro personaggio di turno.

Si vanta di seguire con fierezza il codice, di prestare il proprio aiuto ai bisognosi e di “trattare bene” donne e bambini. Okei, obiettivamente non è un personaggio negativo e di fatto ha un’anima buona.

Ma è egocentrico. Crede davvero che basti la sua sola prestanza fisica e qualche attenzione in più dopo aver fatto sesso in macchina per soddisfare e rendere felice Tiffany? Anche se con lei ha chiarito sin da subito quale sarebbe stata la natura del loro rapporto, non si sofferma mai a pensare che le cose, semplicemente, cambiano. Evolvono. Non basterà il suo desiderio che ciò non accada per fermare il naturale concatenarsi degli eventi.

“Sei un bravo ragazzo e un ottimo cowboy, ma non hai ancora capito che le redini servono per cambiare direzione sia al proprio cavallo che al proprio destino e in entrambi i casi devi afferrarle con vigore.” – Nonna Magda

Ripeto, non è una persona orribile, è solo un uomo dalla veduta sempliciotta che, quando qualcosa va come vorrebbe, crede di non doverci mettere più lo stesso impegno iniziale.

In questo, Greta sarà una vera doccia fredda, per il suo ego.

“Rimango lì, immobile, come se non avessi la forza di alzare neppure un muscolo, come se il mio cervello non parlasse più al mio corpo. Sento solo il mio cuore. Quello che dovrebbe essere un muscolo, invece si è attivato in tutte le forme possibili, mi parla come mai aveva fatto prima e dice cose che la mia ragione non vuole sentire.” – Jonathan

E anche se mi sono affezionata a lui e al suo percorso di crescita interiore che lo porterà a diventare “l’uomo che è destinato a essere”, la verità è che nessun personaggio maschile potrà mai avvicinarsi alla perfezione rappresentata da Thomas Winn.

“Voglio avere la possibilità di conoscerti e di farmi conoscere.” – Tommy

Tommy è il migliore amico di Jonathan. Spalle larghe da ex giocatore di football, braccia tatuate e barba bionda. Quando Greta non lo degna neanche di un’occhiata sono i momenti, per me, più sofferenti. Eppure lui, reputazione da playboy incallito, non ha occhi che per lei da quando ha assistito alla scena in cui Greta, con un solo pugno, ha steso un biker che stava “molestando” un’altra ragazza, per poi ricomporsi placidamente come se nulla fosse.

Passiamo dunque alla bella e impossibile Greta. La protagonista che scopre di avere un cuore pulsante (rimasto nascosto in uno scrigno di legno per tanto, tanto tempo… non vi ricorda ancora una volta Biancaneve?) solo dal momento in cui la vicinanza con lo scontroso cowboy di nome Jonathan Reed le provocherà qualche scossa.

“I nomi hanno importanza, solo se non sai chi sei.” – Nonno Luke

L’inizio della storia di Greta l’ho trovato un po’ confusionario, ma man mano che procedevo con la lettura, ho compreso che era voluto.

Le origini di questo personaggio sono infatti inizialmente poco chiare, aggiungendo alla narrazione un senso di “mistero” che verrà svelato tra le righe qua e là nella storia. Per poi arrivare alla spiegazione chiara e diretta (attraverso vari flashback) di ciò che è accaduto.

Greta ha lo spirito texano nelle vene, ma la fredda compostezza londinese negli occhi.

Questa “battaglia” interna è data costantemente da una Greta ancora bambina che vuole solo essere libera di cavalcare e divertirsi con gli amici di sempre, e una Greta adulta, più matura e seria.

Sarà solo quando troverà il giusto equilibrio tra questi due mondi, che incomincerà a risultare più “spontanea”. Prima di allora, infatti, assisteremo spesso a momenti in cui “vorrebbe” ma tira le redini per frenare i propri impulsi.

Dall’esterno, è proprio così che gli altri personaggi la vedono. Come la calma nell’occhio del ciclone.

“Dimmi come si chiama”, ordino, alzando un sopracciglio. “Te lo dirà, se lo chiedi. È di una educazione squisita. E di una testardaggine unica.” – conversazione tra Jonathan e Nonno Luke

Gli anni passati a Londra con sua nonna, sono stati lunghi anni in cui i suoi modi sono stati mitigati, il suo entusiasmo smorzato e i suoi obiettivi plasmati.

Passione, gioia, avventatezza e caparbietà, nascosti abilmente dietro una maschera di cortesia.

La sua crescita personale comincerà con un punto di rottura. (attenzione spoiler!) Ovvero con l’agghiacciante scoperta che ciò che più ama al mondo (il ranch di suo padre, quella vita tra i cavalli e la natura riscoperta in Texas) andrà in contro alla fine. (fine spoiler)

“Il richiamo bellicoso squarcia la mia corazza, dilania la mia fredda e misurata cortesia, lacera tutto ciò che mi ha permesso per anni di nascondermi: è ora di smetterla di essere quello che tutti vogliono e diventare quello che vorrei.” – Greta

È da questo punto in poi che inizia il sodalizio tra Jonathan e Greta e assistiamo a un avvicinamento tra i due. Lui imparerà a leggere fra le righe, a captare i segnali che rivelano le sue vere emozioni e a emozionarsi a sua volta. Lei imparerà a lasciarsi andare, a difendere i suoi desideri con le unghie e con i denti, lasciando da parte, di tanto in tanto, la buona educazione.

“…ma la monta inglese si avvicina alla monta americana solo perché cowboy e cavaliere stanno entrambi su un cavallo, è come dire che la letteratura e la matematica sono materie affini perché per scrivere si usa la biro.” – Jonathan

Galeotto fu il cavallo e colui che lo comprò… ecco la causa in comune che li porterà a “sopportarsi”. Ovvero una Palomina tanto bella quanto pericolosa, acquisto infruttuoso del padre di Greta lasciato quindi a vagare per i confini tra la tenuta dei Reed e quella dei MacLoad.

La cocciutaggine della ragazza la spingerà a desiderare un sogno impossibile: domare quella cavalla per iscriverla (e vincere) al Futurity, in modo tale da avere una possibilità di salvezza per il suo ranch.

Per Jonathan invece, quello che inizialmente è nato solo come un favore nei confronti di suo nonno Luke, si è trasformato in qualcosa di più di semplice dovere.

La destrezza e la determinazione di Greta, lo affascineranno tanto da farlo votare alla stessa causa.

“La realtà è dura, ma non sarà peggio di un sogno infranto.” – Jonathan

Sliding in Love è un pink western, non dimentichiamocelo, quindi tra le sue pagine non si respirerà solo atmosfere romance. Non poche sono le scene d’azione che vedono protagonisti le corse a cavallo e le gare adrenaliniche. La vita dei ranch è descritta in maniera minuziosa e accurata, chiaro segno che l’autrice sa di cosa sta parlando. L’amore per l’equitazione trasmesso attraverso i personaggi è poi talmente forte da coinvolgere il lettore. Oltre alle dinamiche amorose, inoltre, sono interessanti quelle di amicizia/scontro fra i personaggi secondari e proprio quando pensi di essere pronta al finale, un rapimento rimescolerà le carte in tavola...

“…ho pregato un Dio che non ho mai riconosciuto, quello del vestito buono e della cerimonia di Pasqua o Natale, affinché non me la portasse via. Non so come, mi ha ascoltato, non mi doveva niente, eppure i suoi occhi cioccolato sono ancora nei miei e mi sento come se fossi tornato a casa, dopo essermi smarrito.” – Jonathan



Ringrazio l'autrice Emma Scacco per la collaborazione e l'organizzatrice del #blogtour Flavia di Flavia's Diary .



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