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L'eNNesimo bookblog

The Ones - La profezia dei prescelti di Veronica Roth

Scheda:

Titolo: The Ones – La profezia dei prescelti

Autrice: Veronica Roth

Anno: 2020

Genere: Distopico, Fantasy, YA

CE: Mondadori

Pagine: 396

Formati disponibili: copertina rigida, e-book

Prezzo: 19,90€ (cartaceo), 9,99€ (e-book)


Trama:

Nessuno sa da dove proviene, nessuno conosce il suo nome o cosa vuole. Ma il suo intento è chiaro: seminare il panico sulla Terra spazzando via intere città al suo solo passaggio.

Ben presto gli viene dato un nome, Oscuro, e l’agenzia governativa statunitense ARIS (Agenzia per la Ricerca e l’Indagine del Sovrannaturale) si mobilita in cerca di una soluzione.

Sarà un’enigmatica profezia (quale profezia non lo è?) a dare speranza all’umanità in preda al panico e al terrore. Esistono infatti dei Prescelti in grado di contrastare e sconfiggere l’Oscuro usando la sua stessa arma: la magia.

Sloane, Matt, Ines, Esther e Albie sono poco più che bambini quando vengono individuati e portati via dalle loro famiglie. Un lungo e intenso addestramento, l’approccio a oggetti leggendari e potentissimi, le battaglie contro l’Oscuro e, infine, la vittoria.

Ma la vera storia comincia proprio da qui.

La Terra è tornata (quasi) alla normalità anche se le vite dei cinque prescelti non potranno più essere definite “normali”. Provati, distrutti mentalmente, soli se non quando riescono a stare insieme, perché la notorietà li costringe a doversi nascondere da fanatici e paparazzi. Le notti sono fatte di incubi e i giorni della consapevolezza che hanno salvato il mondo ma sacrificato loro stessi…

E la paura più grande è che, anche se sono passati dieci anni dalla gloriosa vittoria sull’Oscuro, lui possa tornare.



Recensione:

(attenzione, potrebbe contenere SPOILER!)

Trovo molto interessante quando nelle proprie storie gli autori inseriscono il tema del “dovere”. E quando si parla addirittura di salvare il pianeta, non posso che pensare ad Atlante, il gigante che secondo la mitologia greca fu costretto a sorreggere il Mondo.

Atlante era forte, dalle spalle larghe e dal senso di sacrificio ancora più ampio.

Ma immaginate cinque adolescenti, spauriti e incapaci di credere fino in fondo in se stessi, a dover affrontare lo stesso destino.

La missione che l’ARIS affida loro farebbe tremare le ginocchia anche all’adulto più navigato. E infatti i fantastici e brillanti prescelti non riescono ancora a riprendersi da quello che sono stati costretti a sacrificare, neanche dopo dieci lunghi anni dalla vittoria finale sull’Oscuro.

Sloane è insofferente, distaccata, apatica. Ed è costretta a prendere dei farmaci per riuscire ad allontanare gli incubi. Incubi a volte tanto vividi da costringerla a tastare la realtà, ripetendosi più volte che i piedi scalzi equivalgono al passato, mentre scarpe uguale presente.

Ha una relazione con Matt. Il capo, colui che guida il gruppo dei prescelti e ammalia il resto della gente con la sua parlantina e il sorriso da bravo ragazzo.

Ma se sulle pagine patinate il loro amore viene descritto con toni da favola (come quando Matt chiede romanticamente a Sloane di sposarlo davanti a una folla di sconosciuti durante il ricevimento per il decimo anniversario che celebra la gloriosa vittoria contro l’Oscuro), le incomprensioni durante la vita quotidiana rivelano che qualcosa dentro di loro sta cambiando.

“Lui non la vedeva, lui vedeva la persona che avrebbe potuto essere con qualche piccolo aggiustamento, mentre tutto quello che voleva lei era rimanere rotta ed essere lasciata in pace.”

La ragazza messicana, Ines, non viene caratterizzata molto, ma Esther ed Albie quacosina in più, essendo maggiormente presenti nella storia.

Esther è un riccio al contrario. Esternamente si mostra affabile e allegra, rendendo contenti i suoi migliaia di followers instagram. Dentro è spigolosa, schiva. L’unica cosa di cui le sembra importare davvero è sua madre, malata terminale di tumore.

Ma se apparentemente può sembrare superficiale e frivola, Esther è una ragazza dotata di profonda sensibilità e intelligenza, che si evince dalla forte capacità di adattamento.

Albie è il miglior amico di Sloane. Un burlone che prende la vita come viene. Sensibile, dolce, “pensatore”. Non riuscirà a riprendersi dagli scontri con l’Oscuro (da uno in particolare, in quanto verrà rapito e rilasciato solo dopo essere stato brutalmente torturato) tanto da riuscire a trovare un po’ di sollievo dalle sofferenze fisiche e mentali solo assumendo droga.

Sarà proprio un'overdose a causare la sua morte, nonché a radunare ancora una volta i prescelti rimasti per presenziare al suo funerale. Un momento chiave, in quanto durante la funzione Sloane, Matt ed Esther verranno catapultati in un universo parallelo. Da Chicago a Cordus, città intrinseca di magia. Una magia che sembra essere comparsa nel mondo di Genetrix a partire da “l’incidente Tenebris”, avvenuto nel 1969.


“Desiderare che un chiodo si conficchi in un’asse è un desiderio, ma non è magia. Desiderare che le assi stiano insieme senza chiodi: questa è magia. In altre parole, perché un’operazione sia magica, deve soddisfare un desiderio impossibile.”

Se sulla Terra l’idea che nel mondo moderno possa esserci davvero qualcosa di così assurdo come la magia, inizia ad affiorare solo dopo la comparsa dell’Oscuro, su Genetrix non si riesce ad immaginare una vita senza. Attraverso sifoni in grado di incanalare potere magico, infatti, la gente è in grado di compiere di tutto attraverso quelli che loro definiscono “processi”.

La Roth introduce una magia nuova, governata da precise regole e la rende tale da poter essere analizzata al vetriolo, tanto da diventare una vera e propria scienza studiata a scuola fin da piccoli.

Fidatevi, arrivati quasi alla fine del libro incomincerete a credere di aver letto anche voi La manifestazione dei desideri impossibili: una nuova teoria del magico di Arthur Solowell!

Il worldbuilding non è complesso, ma convince lo stesso.

In pratica, essendo comparsa alla fine degli anni ’60, la magia ha semplicemente distolto l’interesse dell’umanità nei confronti del progresso tecnologico. Genetrix è una Terra alternativa, che invece di occhieggiare al futuro, ha deciso di ammiccare allo stile di vita e alla moda del passato.

Ad esempio, nessuno usa internet (con grande dispiacere inziale di Esther, come sarebbero riusciti a sopravvivere i followers senza le sue storie sui social?)

Ci sono anche città i cui abitanti si considerano diffidenti nei confronti della magia, tanto da richiedere a gran voce il suo disuso. Sono le città-presidio come St. Louis, che non solo hanno messo fuori legge la magia dentro i loro confini, ma hanno anche trovato il modo per ridurla. E la sopprimerebbero del tutto se solo fosse legale.


La struttura: il romanzo è diviso in tre parti ed è composto non solo da capitoli in prosa ma anche da interessanti (a volte perfino divertenti) estratti di giornale, libri, poesie, documentazioni top-secret. Inizialmente potrebbero confondere il lettore, impedendogli di calarsi nella storia fin da subito, ma dopo ci si rende conto che il loro scopo è incastrarsi perfettamente alla narrazione principale.

Sono pezzi che integrano passaggi poco chiari o che vanno ad arricchire il worldbuilding con aneddoti e retroscena, completando il romanzo come gli ultimi tasselli di un puzzle.

L’autrice poi deve aver intuito che una storia talmente complicata e con così tanti personaggi aveva troppa carne sul fuoco, pertanto, nonostante la narrazione in terza persona, avremo pressoché quasi sempre il punto di vista di Sloane.

Se in The Ones esiste un punto debole allora è questo. Non mi sarebbe infatti dispiaciuto conoscere meglio anche altri personaggi che potrebbero essere tranquillamente considerati co-protagonisti.

Come quello del Resurrezionista, vale a dire l’Oscuro del mondo di Genetrix, e che rappresenta il motivo per cui Sloane, Matt ed Esther sono stati “convocati”.

In ogni caso, la costruzione del personaggio del Resurrezionista l’ho trovata ben fatta. E cosa ci posso fare, se puntualmente mi innamoro di ogni “cattivo” creato dalla Roth? Nulla, solo sperare che non smetta mai di sfornarli.


Nelide di Topidabiblioteca

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